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Kadosh 1999

Amos Gitai

Il modo più sbagliato per valutare la problematica di Kadosh, che racconta una doppia crisi matrimoniale in un quartiere ultra ortodosso di Gerusalemme, sarebbe di tirarsene fuori dicendo: Affari loro. Ovvero restringendo le "divergenze parallele" delle sorelle Rivka e Malka al fatto di vivere in un contesto di ebraismo ultrà che non concede alcuna autonomia al secondo sesso. In realtà la parificazione dei diritti è un problema che investe trasversalmente l'intero pianeta; e chi può dire di averlo risolto? Su questo terreno la bigotteria non aiuta: la fede è una bellissima cosa e beato chi ce l'ha, ma guai se si restringe in norme che demonizzano le convinzioni religiose e i comportamenti altrui. Pur senza figli, Rivka e suo marito Meir vivrebbero sereni se il rabbino della comunità non si accanisse a voler sciogliere il loro legame per dare all'uomo una moglie fertile; e di conseguenza Malka, inorridita per l'ingiusta sorte riservata alla sorella maggiore, prende la decisione di fuggire da un matrimonio imposto e rifarsi una vita. Kadosh ha la nitidezza, e anche i limiti, di un apologo dimostrativo, ottimamente ambientato sui luoghi stessi e incitato con partecipe convinzione. Si farebbe presto a dire che quello di Mea Shearim è un mondo di matti ma il film va invece letto come un invito a un esame di coscienza anche di quegli spettatori che, pur ritenendosi laici, in realtà lo sono fino a un ceno punto.

REGIA E SOGGETTO: Amos Gitai
SCENEGGIATURA: Amos Gitai, Eliette Abecassis
FOTOGRAFIA: Renato Berta
MONTAGGIO: Monica Coleman & Kobi Netanel
MUSICA: Louis Sclavis
INTERPRETI: Yael Abecassis, Meital Barda, Yoram Hattab, Uri Ran-Klausner
PRODUZIONE: Agav Films
ORIGINE: Francia 1999
DISTRIBUZIONE: Mikado Film
DURATA: 110'