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Tabù 1996

Nagisa Oshima

Un adolescente di porcellana, gli occhi che tagliano obliqui la faccia imperscrutabile, è il nuovo allievo dello Shinsengumi, costituito per proteggere lo shogun contro l'imperatore Mutsu-Hiro, che nel 1869 ristabilirà la monarchia assoluta, segnando la fine dei samurai. Primavera del 1865. I giovanissimi guerrieri si allenano nell'arte del kendo, con spade di legno, e l'arrivo del ragazzo catalizza l'attenzione di tutti. Sozaburo Kabo, figlio di un nobile tra contadini, si è arruolato per avere il diritto di uccidere, lui che sembra una geisha, una Mulan travestita da soldato. L'unico a non cadere vittima della seduzione demoniaca di Sozaburo, l'efebo che ha portato scompiglio, è il luogotenente dall'aria più femminea che mai, amante della letteratura fantastica. Il ragazzo lo ama, ma non è corrisposto. L'aspetto delicato del luogotenente lo ha ingannato. Il "tabù", infatti, non sta nell'omosessualità che pervade l'ambiente maschile, ma nella fusione tra due elementi scatenanti il disordine. Amore e morte si intrecciano nel corpo flessuoso di Sozaburo, che è guerriero fortissimo e contemporaneamente donna. Non la relazione tra maschi, nella tradizione dell'antica Grecia, non l'amicizia virile, ma la forza dirompente è nel contagio che viola le norme dello Shinsengumi: mai combattere per questioni personali. E invece tutti lo faranno a causa del nuovo venuto. Sulla musica scintillante di Ryuichi Sakamoto il film riporta a Furyo (1986) dove Sakamoto incontrava amorevolmente David Bowie in un campo di prigionia durante la II guerra mondiale. Ma qui Oshima disincarna la narrazione, traccia linee e intaglia ombre. Riscrive la storia del Giappone, cosi come Clint Eastwood ha riscritto quella del West in Gli spietati (1992). Sozaburo, la tenera recluta, l'innocente vittima di corteggiamenti insistenti, costretto a concedersi, è venuto per uccidere. Il suo passaggio silenzioso è fatale ai samurai. Oshima mostra solo una scena di sesso, a cui Sozaburo è costretto, ma senza reazione, muto e lontano. L'impero dei sensi è qui e decompone ogni dominio. Il ragazzo delicato è un mostro, seduce e uccide. La rivelazione colpisce Takeshi Kitano nel giardino fatato dei fantasmi. La Bellezza sarà annientata con un colpo di spada che tronca un albero fiorito, simbolica morte di Sozaburo e del mondo shogun. Chi lo ha distrutto è una parola d'amore: perdonami, che Sozaburo pronuncia a tradimento per salvarsi dalla spada dell'amico. Il finale è ambiguo, nelle nuvole umide del giardino dove si compie l'ultimo atto. Chi muore trascinando con sé la leggenda dei samurai? Sozaburo comunque ha compiuto l'opera, nessuno gli sopravviverà. Il racconto della luna e della pioggia è finito.

REGIA: Nagisa Oshima
SOGGETTO: Nagisa Oshima dal romanzo Shinsengumi Keppuroku di Ryotaro Shiba
SCENEGGIATURA: Nagisa Oshima
FOTOGRAFIA: Toyomichi Kurita
MONTAGGIO: Tomoyo Oshima
MUSICA: Ryuichi Sakamoto
INTERPRETI: Beat Takeshi, Ryuhei Matsuda, Shinji Takeda, Tadanobu Asano
PRODUZIONE: Oshima Production
ORIGINE: Giappone/ Francia/GB 2000
DISTRIBUZIONE: Bim
DURATA: 96'