
ISOTTA 1996
Maurizio FiumeUna bambina di nove anni, bionda e paffuta. La madre magrissima, non fa che prepararle da mangiare e a scuola tutti la prendono in giro perché grassa e timida. Quando la situazione è insostenibile, quando, interrogata, non riesce a pronunciare parola, non le resta che rifugiarsi nel mondo dei sogni dove tutto è più semplice e divertente... Adesso questa bambina ha trent'anni. Fa la cucitrice in una fabbrica di pellami e vive in un quartier degradato di Napoli.
Il lavoro in fabbrica è precario e malpagato, i fratelli sono disoccupati , il papà è in cassa integrazione e ogni sera si gioca il sussidio a carte nel bar sotto casa. La madre continua a prepararle pranzi e cene che il suo corpo non vuole e non può sostenere. Fortuna che ci sono Luisa e Caterina, due amiche vere, con le quali condividere lavoro in fabbrica e tempo libero. La prima adulta e matura; la seconda estroversa e un pò irresponsabile, sempre piena di fidanzati e di allegria. Insomma sono molti i motivi per sentirsi infelici. Ma lei non lo è, perchè ogni volta che può se ne va nei suoi sogni. E sognando si sente leggera, invisibile accettata dagli altri. Quando si innamora di Alexandros, un commerciante di pelli venuto da Salonicco, la vita le appare, più
bella di qualunque sogno. Ma Alexandros se ne va con Luisa, la sua migliore amica. E allora non c'è soluzione: mollare progressivamente la vita reale e cominciarne un'altra nel sogno. Questa donna è sempre più grassa, buffa e golosa, e continua a farsi mille domande. Il suo nome è Isotta.
"Il sogno non è solo fare sogni, e neppure fantasticare o desiderare o immaginare. Con il sognare possiamo percepire nuovi mondi." Così dice Carlos Castaneda nel suo libro L'arte del sognare. Rifacendosi alla sua esperienza di etnologo e ricercatore dello sciamanesimo, Castaneda ci spiega che sette sono le porte che il sognatore deve varcare per raggiungere la perfezione nell'arte di sognare, quindi, uscire dalla nostra dimensione per entrare in un'altra dove vivere avventure di ogni genere è un'esaltante esperienza. Anche se non priva di pericoli: può accadere, infatti, di non poter più ritornare, di dover restare in
un'altra dimensione per sempre..
Per molti fuggire dalla realtà è un atto di debolezza. Non per Isotta, che si rende conto che la realtà è fatta solo di convenzioni e apparenze con le quali lei, animo sensibile e sognatore, non ha nulla da spartire; e che l'altra dimensione è il proprio io, un mondo perfetto in cui non c'è possibilità di ingannare se stessi e gli altri, un mondo in cui la realtà coincide con la verità.
Regia Maurizio Fiume
Soggetto Mariacristina Gentile
Sceneggiatura Maurizio Fiume, Mariacristina Gentile, Laura Sabatino
Fotografia Pasquale Mari
Montaggio Luca Benedetti
Musica Peppe D'Argenzio, Mario Tronco, eseguita da Piccola Orchestra Avion Travel
Suono Marco Fiumara
Scene Giancarlo Muselli
Costumi Imma Simonetti
Interpreti Nicoletta Magalotti (Isotta), Rosa Di Brigida (Luisa), Teresa Saponangelo (Caterina), Dimitris Verykios (Alexandros), Luigi Diberti (il padre di Isotta), Mariacristina Gentile (la madre di Isotta), Arturo Paglia (Sandro), Fabrizia Sacchi (Anna), Denisia De Crescenzo (Isotta bambina), Enzo Salemme (il maestro), Massimo Piparo (il sorvegliante)
Produttori Dario Formisano, Roberto Gambacorta, Produttori associati, Joaquim Pinto, Paulo Branco, Dimitri Fulvio Georgiades
Produzione Riverfilm, Georgiades Production
Origine Italia, 1996 (colore, 85', 35mm.)
Maurizio Fiume
Nato a Napoli nel 1961, segue i corsi di sceneggiatura promossi dalla Scuola di Cinema Democratico con Ugo Pirro e Lucio Battistrada. Nel 1987 vince il Premio Cinema Democratico per il miglior soggetto originale con In nome di Giancarlo, ricostruzione dell'attività giornalistica del cronista de Il Mattino, Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra nel 1985. In televisione lavora come aiuto-regista per diversi programmi di attualità e, nel cinema, come organizzatore della produzione. Socio fondatore della Riverfilm, gira, nel 1991 il documentario Vesuvio, il gigante che dorme, e il cortometraggio di finzione Drogheria (1995), presentato al Festival di Locarno e segnalato ai Nastri d'Argento. E' autore (insieme con Roberto De Francesco e Massimo Martella) della sceneggiatura e produttore esecutivo de Il tuffo, di Massimo Martella, che vince a Venezia nel 1993 il Premio Kodak, il Premio Speciale della Giuria ad Annecy e il premio per la migliore sceneggiatura al Film Script Festival di Grosseto. Isotta costituisce il suo esordio nei lungometraggio.
Filmografia
1991 In nome di Giancarlo (cm. video doc.)
1991 Vesuvio. Il gigante che dorme (mm. video doc.)
1991 Guido Mazzoni (doc.)
1995 Bagheria
1996 Isotta