img

LA GRANDE QUERCIA 1997

Paolo Bianchini

La famiglia Buratti, originaria dell'alto Lazio, vi ritorna nel '43, sfollata da Roma per l'avvicinarsi della guerra. E' una famiglia borghese, ma anticonformista, gioiosa e un po' "sui generis". Vincenzo è un medico, un medico "ippocratico", precursore di terapie per quell'epoca esoteriche; Maria, la moglie, è pianista. Hanno tre figli, i veri protagonisti della vicenda: due maschi, di sette e cinque anni, una femmina di sei. Nella famiglia antifascista dei Buratti, la guerra porterà una ferita profonda, la morte per fucilazione dello zio partigiano. Il film vuole essere la rappresentazione di quei semplici sentimenti che uniscono tra loro gli individui attraverso uno sguardo, una carezza o l'emozione di un tema suonato da un pianoforte che una bambina, cinquant'anni dopo, ripropone durante il funerale del nonno che non ha mai conosciuto. E' un canto, quello della bambina, che racchiude in sé il senso eterno della vita, oltre il limite del tempo.
Il film racconta le vicende e i caratteri di questa famiglia durante la guerra, che non viene mai raccontata direttamente. C'è un'eco di cose terribili e sanguinose, lontani fragori di bombardamenti, allusioni ad una guerra che i bambini percepiscono sempre più vicina ed incombente. Tutto il film è visto attraverso gli occhi innocenti e allo stesso tempo acuti dei nostri tre piccoli protagonisti: le figure dei genitori, i loro pensieri manifesti e segreti, il loro amore, lo zio partigiano, il nonno burbero ma buono, il primo giorno di scuola, la fame. Ma il mondo magnifico e misterioso, a dispetto della guerra, si dispiega ai loro occhi: nelle notti di luna, nel suono di un pianoforte, nei giochi con tre soldati loro amici. E poi, improvvisi e terribili, i bagliori lontani di guerra.

Regia, soggetto e sceneggiatura Paolo Bianchini
Collaborazione alla sceneggiatura Leone Colonna
Fotografia Giovanni Cavallini
Montaggio Antonio Siciliano
Musica Fabrizio Siciliano
Scene Emita Frigato
Costumi Katia Dottori
Interpreti Gigio Alberti (Vincenzo), Mariella Valentini (Maria), Gastone Moschin (nonno), Andrea Frontoni (Paolo), Roberta Nolis (Mimmi), Alessandro D'Achille (Giuliano)
Produttori esecutivi Paolo Landolfi, Raffaello Saragò
Produzione Generai Movies Sri
Origine Italia, 1997 (colore, 93', 35mm.)

Paolo Bianchini
Paolo Bianchini inizia giovanissimo l'apprendistato nel mondo del cinema nel ruolo di aiutoregista con maestri del calibro di Luigi Zampa, Mario Monicelli, Vittorio De Sica, Edoardo De Filippo. Come regista ha una ricca esperienza nei generi più diversi, dalla fiction televisiva, ai documentari (sono sue le monografie su Peter Ustinov, Nino Manfredi, Giacomo Manzù destinate al circuito televisivo, mentre va al grande schermo Nicaragua oggi, filmdocumentario sulla rivoluzione sandinista, distribuito nei circuiti alternativi di tutto il mondo). Dopo una lunga permanenza nei circuiti della regia pubblicitaria, torna al cinema con La grande quercia, che ottiene il Premio della critica a Mariella Valentini al Festival di Berlino 1997, il Grand Prix du Publique al Festival di Villerupt, menzioni speciali ai Festival di Francoforte, Villerupt, Chicago e Strasburgo, e il Globo d'Oro della Stampa Estera 1997 e il premio come miglior film al Festival di Pescara e al Festival Internazionale di Napa Valley (California).

Filmografia
1965 Sette contro la morte
1966 Il gioco delle spie
1967 Devilman Story
1967 Lo voglio morto
1967 Il re dei criminali
1967 L'invincibile Superman
1968 Dio li crea ... io li ammazzo
1968 Quel caldo maledetto giorno di fuoco
1971 Ehi amigo sei morto!
1973 Ti darò un posto all'inferno
1979 Superandy - Il fratello brutto di Superman
1997 La grande quercia