
FIABE METROPOLITANE 1997
Egidio EronicoLaura, Massimo e Luca, i tre protagonisti del film, si muovono in una grande, anonima città.
Vite che non si intrecciano, che non si toccano. E prima che ritorni l'alba, tutto è cambiato e tutto è rimasto uguale. La solitudine e lo smarrimento diventano una gabbia da cui Laura, Massimo e Luca non riescono più a fuggire. E solo quando tutto ormai è dolore, la mente è cieca, il cuore è sordo, un debole filo di speranza riporta indietro uno dei tre personaggi dal mare nero che ha attraversato. Un debole filo, un piccolo segno che si rivela piano. E piano assume la forma irregolare di un cuore ...
Roma, 1997. Ore 7.30. Dai microfoni di una radio indipendente uno speaker porge il suo buongiorno con la solita dose d'ironia. La macchina da presa sorvola la città e il suo occhio si sofferma, una dopo l'altra, su cinque tracce di vita metropolitana, cinque situazioni i cui protagonisti si sfiorano senza Incrociarsi mai. Una coppia benestante ma ormai vicina al fallimento. La moglie arriva a vendere il suo corpo, e l'uomo, troppo debole per imporsi e incapace di rinunciare agli agi acquisiti, si inventa una sorta di rito mensile che l'aiuta a resistere a tutte le umiliazioni: incontra una prostituta che, in quel caso, interpreta la parte della moglie.
Un uomo che per vivere fa il figurante, ha l'impressione che nessuno percepisca la sua presenza. Al termine di una delle sue solite, assurde giornate entrerà in un cinema, con l'intenzione di ritrovarsi almeno sullo schermo, ma si addormenta proprio nelle scene in cui compare la sua immagine. Una ragazza dell'est costretta a prostituirsi vorrebbe farla finita con la strada, ma i suoi tentativi falliscono. Durante uno di questi viaggi di ritorno "a destinazione", un guasto alla macchina costringe il suo protettore a fermarsi nei pressi di un casolare abitato da un ragazzo, che si offre di riparare la macchina. Compresa la situazione, il ragazzo decide di aiutarla: la nasconde in una stalla, dicendo al suo protettore che è fuggita. Questi si lancia al suo inseguimento, ma non farà molta strada perché nel frattempo il ragazzo ha manomesso i freni. Un killer della mafia, in trasferta da Catania a Roma per "un'ordinaria" missione omicida, offre un passaggio in auto a un amico d'infanzia. Ma nel corso del viaggio, l'amico si rivela essere a sua volta un emissario della mafia, incaricato dalla "famiglia" di controllare l'operato del killer, di cui evidentemente non si fida più. Dopo un faccia a faccia impietoso, i due si ritroveranno così sul bordo di un autostrada, acquattati come tigri inferocite, in attesa del momento buono per avere la meglio l'uno sull'altro. Uno sguardo randagio sulla città, sull 'umanità che la popola: gente distratta, così presa dalla propria resistenza da non riuscire spesso a vedere e considerare quella altrui... La ricerca nel quotidiano di un elemento magico o meglio di quell'attimo di sospensione dalla realtà in grado di aprire nuove forme di percezione. La radio, strumento della cultura urbana per eccellenza, come manto etereo adagiato sulla città. Poi la musica (quella di Steven Wilson e dei Porcupine Tree in particolare) per superare l'angoscia del presente e continuare a immaginare. Infine il desiderio di lavorare con attori da sempre amati. Il tutto nello spirito di Orson Welles. Da non trascurare Balena (nel senso della vita), una canzone degli Elettrojoyce sovente trasmessa da Radio Rock con parole che recitano: "So bene come sembri stupido il mio tempo .."
Regia Egidio Eronico
Soggetto e sceneggiatura Nicola Molino
Fotografia Roberto Cimatti
Montaggio Bruno Sarandrea
Musica Marco Schiavoni
Suono Marco Tidu
Scene Mario Ama/di Fontana
Costumi Angela Buono
Interpreti Gigio A/berti (lo speaker), Antonella Ponziani (Elena), Paolo Graziosi (Marco), Mariella Valentini (Anna), Giovanni Albanese (M. il figurante), Sasa Vulicevic' (Mehemet), Andreja Blagojevic' (Ani/a), Giuseppe leracitano (Matteo), Anna BonaiQto (Marta), Enzo De Caro (Guido), Flavio Bonacci (Andrea), Maurizio Puglisi (Saro), Ninni Bruschetta (Francesco).
Produttori Gherardo Pagliei, Elisabetta Riga,
Produzione GAM Film
Origine Italia, 1997 ( colore 105',35mm.)
Egidio Eronico Nato a Roma il 17 agosto del 1955, dopo la maturità scientifica collabora con Marcello Sambati e il Teatro degli Artieri alla realizzazione di uno Spaziobus al Parco degli Acquedotti di Roma e nel '79 dirige il suo primo corto. Dal 1982 intraprende la collaborazione con Sandro Cecca, con il film Viaggio in città. L'anno successivo si laurea in architettura, e svolge attività di ricerca presso l'Università di Roma. Nel 1988 scrive e dirige con Sandro Cecca Stesso sangue premiato ad Annecy, premio Sacher d'Oro per il miglior montaggio, premio Casa Rossa per il miglior film al Festival di Bellaria lgea Marina. Dopo il tvmovie
Rito di passaggio, sempre a doppia firma Cecca-Eronico, realizza un'intervista video a William Friedkin, per la retrospettiva dedicatagli dal Festival dei Due Mondi di Spoleto. L'anno dopo mette in scena al Palazzo delle Esposizioni di Roma la performance Sentiero luminoso: 7 quadri per un trailer vivente, e nel '93 dirige Annata di pregio. Dopo diversi documentari, nel 1997 il lungometraggio Fiabe metropolitane, in cui racconta la sua visione di Roma e della sua umanità. E' in lavorazione il film Fiori di campo, protagonista Chiara Muti.
Filmografia
1979 Penultimi pensieri (cm.)
1982 Viaggio in città (coregia di Sandro Cecca)
1984 Uomo sotto la cascata
1987 A proposito di Roma
1988 Stesso sangue (coregia di Sandro Cecca)
1990 William Friedkin: An American Strange (doc. video) Rito di passaggio (tv, coregia di Sandro Cecca)
1993 Annata di pregio
1995 La visita-KZ AuschwitzBirkenau (doc.) Il Pardo sul lago (doc.)
1997 Fiabe metropolitane